Cattivo odore intimo
Il cattivo odore, un sintomo tipico del ciclo mestruale
e della menopausa
È uno di quei tabù di cui le donne difficilmente parlano, anche
con il ginecologo. Il cattivo odore intimo ostacola un buon
rapporto con se stesse e con gli altri, fa temere gli incontri
ravvicinati e mette k.o. la vita sotto le lenzuola. Si stima che
una donna su 10 presenti questa problematica, anche in assenza di
malattie. Le zone genitali rappresentano di per sé un facile
terreno per la produzione di odori, per via di un'abbondante
produzione di sebo (una miscela naturale di grassi e acqua prodotta
dalle ghiandole sebacee) e dell'accentuata sudorazione. Per ragioni
anatomiche, l'ambiente vaginale facilita il ristagno di queste
sostanze e, essendo naturalmente umido, favorisce la formazione di
odori. Il cattivo odore intimo è dunque un fastidio normale, che
può essere presente nella vita di tutti i giorni. Ma può anche
dipendere dalla presenza di infezioni o altre problematiche, oppure
essere semplicemente la conseguenza di un particolare periodo della
vita, come la menopausa. Anche il ciclo mestruale, con i suoi
scombussolamenti ormonali, comporta un'alterazione degli odori
naturali. Tra le patologie che più di frequente sono causa di
cattivi odori, troviamo la vaginosi batterica, che oltre all'odore
provoca prurito e fastidio, quella da Trichomonas e la vaginite da
corpi estranei (tamponi o assorbenti interni cambiati poco spesso o
pezzi carta igienica rimasti attaccati alle parti intime). Queste
condizioni vanno identificate e trattate il prima possibile, perché
possono provocare disagio e malessere nella vita di tutti i giorni.
È bene rivolgersi al ginecologo per una cura tempestiva e
appropriata.
Igiene intima al primo posto
Per evitare la formazione di cattivo odore la prima regola è una
scrupolosa igiene delle parti intime, ma senza ossessioni: due o
tre lavaggi nell'arco della giornata sono più che sufficienti.
D'obbligo lavarsi sempre prima e dopo ogni rapporto sessuale, dopo
l'attività sportiva e la defecazione. Le manovre corrette: il
lavaggio si esegue sempre da davanti a indietro e mai viceversa,
per ridurre il rischio di contaminazioni batteriche dell'area
genito-urinaria da parte della zona rettale. Idem per il
risciacquo, che deve essere molto accurato per asportare ogni
traccia di detergente. Asciugare sempre molto bene la zona vulvare,
tamponando con un asciugamano senza strofinare (le irritazioni
infiammano le mucose e alterano la funzione barriera della pelle,
predisponendo alle infezioni).
Identikit del prodotto ideale
Il detergente ideale da usare ha una formulazione delicata,
clinicamente testata per l'igiene intima, e un pH leggermente acido
(pH 4,5 se la donna è in età fertile e/o in presenza di cattivo
odore intimo, pH tra 5 e 6 per le adolescenti e le donne in
menopausa), deve nutrire e rinforzare le difese intime e donare una
piacevole sensazione di buon odore per tutta la giornata
(attenzione: buon odore non significa profumo!). Inoltre deve
essere confezionato in modo da evitare contaminazioni con le mani o
con l'aria, che facilitano la proliferazione di microorganismi. Chi
soffre di cattivi odori può scegliere formulazioni specifiche per
combattere questo disturbo, con attivi come il pentadecalactone,
che neutralizza le molecole maleodoranti, l'estratto di tè verde,
dalle proprietà antibatteriche, prebiotici che nutrono i
Lattobacilli di cui è naturalmente composta la flora batterica
naturale, aiutando a rinforzare la naturale barriera protettiva
della pelle e favorendo il mantenimento dell'equilibrio
dell'ecosistema vaginale. Da utilizzare solo su prescrizione del
ginecologo le lavande intime e con cautela, soprattutto se si è
predisposti a vaginosi batteriche, spray per l'igiene intima,
saponi (solidi e liquidi) fortemente alcalinizzanti (pH 9-10), che
vanno riservati al lavaggio delle mani, detergenti troppo duri o
profumati (più fanno schiuma, più sono ricchi di tensioattivi,
sostanze ad azione sgrassante potenzialmente aggressivi per la
pelle), bagnodoccia o detergenti per il viso.
L'importanza dello stile di vita
Anche le abitudini quotidiane possono favorire la formazione di
cattivi odori. Gli esperti consigliano di: preferire biancheria
intima in cotone, ampia e assorbente, o materiali naturali (seta),
perché i tessuti sintetici non consentono la traspirazione,
limitare l'uso di slip in pizzo o sintetici, perizoma. D'estate non
tenere a lungo il costume bagnato e non sdraiarsi sulla sabbia o a
bordo piscina (stendere sotto un telo), evitare i pantaloni troppo
stretti o i jeans seconda pelle, che trattengono l'umidità delle
parti intime e non consentono una corretta traspirazione. Ai
collant preferire le calze autoreggenti. Non utilizzare di regola i
salvaslip, ma solo per reali necessità, preferendo quelli
traspiranti e testati su pelli sensibili. Durante il ciclo,
sostituire spesso (ogni due ore al massimo) gli assorbenti, sia
interni sia esterni. Evitare quelli interni durante la notte. Un
altro consiglio importante è quello di non andare dal ginecologo
solo quando si hanno disturbi, ma fare almeno un controllo
all'anno: lo specialista può dare consigli preziosi per evitare la
comparsa di fastidiosi disturbi intimi. Infine l'alimentazione: è
bene fare il pieno di fibre, contenute soprattutto in frutta e
verdura ma anche nei legumi e nei cereali integrali (pane, pasta,
riso) e che, assorbendo acqua nell'intestino, prevengono la stipsi
e riequilibrano la flora batterica intestinale, serbatoio di
batteri per l'ambiente vaginale. Gli antiossidanti (vitamine,
selenio, rame, zinco, glutatione, coenzimaQ 10) contrastano la
formazione dei radicali liberi, responsabili dell'invecchiamento
precoce delle cellule e dell'insorgenza di infiammazioni, e
concorrono a mantenere efficiente il sistema immunitario (lo
"scudo" naturale dell'organismo). Lo yogurt è un alleato prezioso
della salute intima femminile: contiene probiotici che, secondo
l'Organizzazione mondiale della sanità, se somministrati in
quantità adeguate possono apportare importanti benefici. Tutti, in
generale, favoriscono l'equilibrio della microflora intestinale,
prevenendo la stipsi che è un fattore di rischio per le infezioni
vaginali. I Lattobacilli, in particolare, sono in grado di
rinforzare le difese naturali dell'organismo nei confronti delle
infezioni.
"dalla redazione AIDECO"